La depressione della madre uccide la figlia
Notte di Pasqua 2013 – tra le 22 e le 23 a Carovigno (Brindisi), una donna, Francesca Sbano (bracciante agricola), costringe la figlia, di tre anni, a bere una dose letale di diserbante e poi si lancia dal balcone lasciando un biglietto. Madre e figlioletta vivevano da sole dopo la separazione dei coniugi, voluta dal marito, e pare che la signora fosse caduta in una forte depressione a causa di questa circostanza. La bambina è morta appena dopo il ricovero, la madre è ricoverata in condizioni gravissime.
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La separazione è la fine di un progetto di vita, nel quale spesso la coppia ha investito tutte le sue energie. Viene sottovalutata dagli operatori, ritenedo che basta dare quello che hanno chiesto: il "pezzo di carta", che autorizza a vivere separatamente, e... ognuno per la sua strada!
Invece molto spesso su quella strada, che ognuno deve percorrere da solo, è necessario trovare sostegno per avere la forza di andare avanti nella propria vita. Si potrebbe pensare ad inviare la coppia ai mediatori familiari, psicoterapeuti e figure accoglienti per i genitori ma anche per dare spiegazioni dei cambiamenti ai figli.
Ma, come al solito, ancora una volta pagano i bambini!